Silvia è anche la protagonista di una deliziosa collezione realizzata con alcuni prodotti DHG. In particolare il Feltro e la Finta Pelle Deluxe. Qui potete apprezzare alcuni pezzi di questa serie di pura ispirazione. Sono tutti splendidi e dimostrano che, se usati con originalità e sapienza, sia feltro che finta pelle possono essere impiegati fuori dai soliti classici schemi.
Silvia Labanti ha studiato grafica pubblicitaria a Firenze e ha poi conseguito la maturità al Liceo Artistico. Alle spalle ha una lunga esperienza come fiorista. Ha avuto un negozio tutto suo, ha frequentato i corsi dei migliori maestri olandesi e tedeschi per perfezionare la tecnica. Nel 2010 ha partecipato ad "Euroflora Genova 2010" classificandosi 1° al concorso fioristi. Lo stesso anno si è iscritta alla scuola Atelier 5 di Peter Hesse e Marie Hesse Boson a Basilea in Svizzera conseguendo il diploma internazionale di Maestra in Floral Design. Una scuola dove al centro c'è lo studio dell'arte. Una visione amplificata del fiorista che si trasforma in artista/artigiano/designer. Dal 2013 collabora unicamente con Floralia Event Design occupando la mansione di capo fiorista. E ora conosciamola meglio, via all'intervista.
Ciao Silvia, come e quando nasce la tua passione per il Floral Design?
Ti dirò Annalisa, è nata da una serie di coincidenze, quelle coincidenze che ti cambiano la vita. Stavo cercando un lavoro che mi piacesse completamente. Ho sempre amato la natura e nel 2001 ho scelto di comprare un negozio di fiori, così è iniziata questa bellissima avventura professionale che dura ancora oggi.
Come si è evoluta la figura del fioraio negli ultimi decenni?
Negli ultimi anni sono cambiate tante cose. Il fioraio non è solo colui che vende il fiore ma un professionista capace di creare qualcosa che va oltre il bouquet. C'è ricerca di stile, di design e una profonda attenzione all'arte. C'è un costante sforzo nell'utilizzo di materiali nuovi e vecchi come cera, gesso, legno, carta, lana e materiali di riciclo. Il Floral Design è un maestro che ha un suo stile, per i più bravi anche riconoscibile. Purtroppo in Italia, per motivi culturali, la figura del Floral Design è meno valorizzata rispetto al Nord Europa ma nonostante questo ci sono ottime scuole e ottimi insegnanti.
Cosa significa per te essere creativa?
Chi è creativo lo è sempre, in tutto quello che fa. La creatività è un dono. E' comunque innata anche se la dobbiamo sviluppare e perfezionare. Ci si accorge di possederla solo attraverso gli occhi degli altri. Fa parte del tuo sentire, del tuo interpretare, del tuo agire, del tuo essere.
Qual è la richiesta più bizzarra che hai ricevuto durante il tuo lavoro?
Beh, più che bizzarra direi folle. Due anni fa con Floralia abbiamo lavorato ad un grosso matrimonio indiano. Io e dei colleghi abbiamo trascorso tutta la notte rivestendo una Mandap (tempietto indiano per matrimoni) con più di 6000 fiori rossi. Abbiamo lavorato due giorni senza sosta per quell'evento. Non lo dimenticherò mai.
Progetti futuri?
Il progetto con DHG appena partito si protrarrà fino a dicembre. E' un' interessante occasione. Sono molto felice di questa collaborazione. Adoro lavorare con gli splendidi materiali DHG. Come tutti i lavori creativi non ci sono mai punti di arrivo ma ci sono continue evoluzioni. Poi ho il mio lavoro a Floralia EventDesign, progettare grandi eventi è molto stimolante. Mi sento fortunata.
Il tuo fiore preferito e perché?
Amo i fiori di campo, semplici e spontanei, la natura è un grande dono. Ne facciamo pienamente parte e dovremmo ricordarcelo più spesso.
Vi sentite più belli dopo questa passeggiata tra fiori e decorazioni da sogno? Io decisamente.
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