Lana pettinata, come la vedo io
- Al contrario di quanto può succedere lavorando la lana cardata, capire quale sia la direzione delle fibre all'interno del nastro pettinato è semplicissimo perché la lana pettinata è stirata in un’unica direzione e non sarà quindi difficile organizzarne la stesura. La lana pettinata è ideale per stesure leggere ed uniformi, occorrerà forse più tempo rispetto alla lana cardata ma potrete controllare maggiormente il lavoro.
- Imparate a stendere con precisione quantità piccole e sempre uguali di lana evitando di creare zone spesse e rade. Non sarà facile in un primo momento ma con un po’ di attenzione vi verrà sempre più naturale. Così come nella lavorazione della lana cardata ricordatevi di incrociare la direzione delle fibre fra uno strato e l’altro. Se iniziate disponendole verticalmente il secondo strato dovrete disporlo orizzontalmente.
- Quando stendete in una mano dovete tenere il nastro, facendo attenzione a non stringere troppo e a tenere la mano distante un buon palmo dalle fibre più esterne, mentre l’altra dovete utilizzarla per prelevare piccole quantità di lana pettinata.
- La lana pettinata infeltrisce lungo la direzione della fibre. Per approfondire questo aspetto vi consiglio un esercizio interessante: realizzate un pannello stendendo solo uno strato in verticale (o solo in orizzontale o solo lungo le diagonali) e infeltrite. Verificherete in questo modo quanto vi ho detto ma soprattutto apprezzerete gli effetti molto interessanti così ottenibili. L'unico aspetto negativo di questo tipo di lavorazione è che non è possibile ottenere pannelli di forma regolare.
- Consiglio di stendere su pluriball con ‘bolle’ orientate verso l’alto e di lasciare almeno 10 cm per lato di superficie sgombra (anzi se possibile da un lato lasciate una buona trentina di cm non coperti da lana che utilizzerete come base per avvolgere il lavoro).
- Per lavori molto fini è prudente stendere la lana pettinata su un velo sottile di polietilene che disporrete sopra al pluriball e poi coprirla, una volta stesa e bagnata, con un secondo velo. Questo strato sottile di materiale resistente all’infeltrimento vi permetterà di avvolgere anche strati di lana impalpabili.
- Fate attenzione a come bagnate le fibre: usate uno strumento che vaporizzi acqua appena tiepida e non eccedete con la quantità perché se inzuppate troppo le fibre queste ‘sguazzano’ e perdete il controllo dell’infeltrimento.
- Con i palmi delle mani, o uno strumento dalla superficie ampia e piatta, massaggiate brevemente la lana che si trova ben ferma fra i due strati di polietilene, facendo attenzione che non restino fibre asciutte. Una volta che le fibre si sono compattate iniziate a rullare il lavoro, prima delicatamente e poi con maggior forza.
- Se usate altre fibre in aggiunta alla lana – ricordate che la seta e le fibre vegetali non infeltriscono se non combinate con la lana! – vi consiglio di stenderle sopra. Tuttavia potete comunque anche iniziare stendendo le fibre speciali e coprendole poi con la lana pettinata. Anche in questo caso vi invito a fare qualche esperimento per capire quale sia la soluzione che preferite.
- Controllate regolarmente che tutto proceda senza intoppi e se la falda si dovesse spostare o si dovessero creare grinze correggete il difetto prima di continuare il rullaggio.
- Usate l’acqua calda, a me piace ben calda, una volta che le fibre sono infeltrite: la follatura sarà più veloce.
- Se volete lavorare il nunofeltro scegliete con attenzione sia le fibre che il tessuto: più è rado e più sarà facile fare aggrappare le fibre, più la lana è spessa e più veloce sarà l'infeltrimento.
- Garza di lana e seta chiffon sono i tessuti più facili da lavorare: il tessuto servirà da base e tenderà a scomparire inglobandosi totalmente nel feltro. Tessuti più compatti come la seta pongee vi daranno effetti interessanti grazie al contrasto fra l’opacità della lana e la lucentezza del tessuto.
Oltre la tecnica
E poi alcuni consigli che vanno oltre alla pura tecnica di lavorazione.
Non smettete mai di sperimentare, tenetevi aggiornati, provate a studiare i lavori di altri feltrai, cercate di capire come sono realizzati i lavori che ammirate. Frequentate dei corsi, leggete e seguite le bacheche di Facebook, di Pinterest o di Instagram. Provate a fare dei lavori nello stile di artisti/artigiani che vi ispirano ma alla fine cercate di capire cosa veramente vi piace e vi riesce meglio: troverete così un vostro stile, unico e irripetibile.
Rispettate il lavoro di altri, siate riconoscenti nei confronti di coloro che vi hanno insegnato qualcosa, chiunque essi siano. A volte le idee migliori nascono osservando un principiante al lavoro o mescolando competenze diverse.
E infine: less is more, nel design meglio la pulizia. Può sembrare banale ma funziona sempre!
Avete altre curiosità?
Eva Basile
NB: tutte le immagini inserite in questo articolo, eccetto l'ultima, sono state tratte da 'From fiber to art- DHG art film' realizzato con la gentile partecipazione di Andrea Graham.
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