Maria Friese è una designer del feltro già conosciuta da chi ci segue. Maria infatti ha partecipato al DHG Charity Project 2015 (puoi ammirare qui la galleria delle opere realizzate per il nostro progetto).
Ed è stata anche già intervistata da me proprio in occasione dell'uscita del progetto Charity (qui l'intervista).
Maria Friese terrà anche un corso da noi, il 10 e 12 giugno 2016, che è già sold out! Per festeggiare quest'evento ho deciso di farle qualche altra domanda che nella scorsa intervista era rimasta fuori dalla lista! Buona lettura e ciao alla prossima.
Come ti sei sentita la prima volta che un lavoro in feltro è uscito dalle tue mani?
Ricordo che fu un momento davvero magico per me. Restai talmente affascinata da questa tecnica, ed ero anche così orgogliosa di me. Ero felicissima! E il risultato mi motivò molto a spingermi oltre e a iniziare un altra opera.
Tra tutti i tuoi lavori, sono rimasta particolarmente affascinata dalle "Creature Straordinarie". "Box fish I" mi fa impazzire! A cosa ti sei ispirata per questa mini collezione?
Da tanto tempo, ad ispirarmi sono i fossili, il mondo sottomarino, i baccelli, le creature nascoste e straordinarie della natura! Un giorno, scoprii i disegni di Ernst Haeckel, uno zoologo e biologo dell'evoluzione di fine Ottocento. Realizzò bellissimi disegni simmetrici della specie dei pesci scatola, e io ne rimasi affascinata. Sentii immediatamente il desiderio di crearne uno in feltro. La forma spigolosa del corpo era una sfida interessante. La mia intenzione non era di riprodurre l'aspetto reale, ma di tradurre la forma attraverso le mie emozioni e i miei sentimenti. Adoro il motivo esagonale del corpo dovuto alle placche ossee da cui è composto il corpo. Sperimentai con questa disposizione geometrica armoniosa. Al momento sono entusiasta di un nuovo progetto, che riguarda un'installazione con cinque pesci scatola e altri elementi. Si tratta di un ordine per una scalinata in una scala privata. Credo che il risultato sarà meraviglioso.
A Giugno sarai in DHG come insegnante. E noi non vediamo l’ora! Il prossimo paese in cui vorresti organizzare un tuo workshop?
Quest'anno insegnerò in diversi paesi. Non ho un desiderio di andare in una regione specifica. Mi piace lasciarmi sorprendere dai luoghi in cui insegno! È sempre molto eccitante.
Ti sei cimentata anche nella realizzazione di costumi in feltro per uno spettacolo circense. Raccontaci brevemente quest’esperienza.
Ho fatto i costumi in feltro l'anno scorso. È stata un'esperienza bellissima che mi ha molto arricchito. Ho imparato tante cose nuove. Al contrario di quello che faccio di solito per i miei lavori, come le sculture e le opere d'arte da appendere al muro, dovevo creare dei pezzi che si adattassero perfettamente a corpi in movimento. Anche lo scambio di idee e pensieri con gli artisti è stato interessante. Per me è stata tutta una sfida molto stimolante! E poi vedere la mia arte all'evento mi ha lasciato senza parole! Tutto stava bene insieme, alla perfezione! La musica, i movimenti, i costumi. Tutta l'interazione è stata per me molto toccante. La musica e i movimenti degli artisti hanno dato vita ai miei lavori in feltro! Ed è stato incredibile. Mi piacerebbe tanto lavorare su progetti simili in futuro!
Infeltrire è un processo piuttosto complesso. Puoi rivelare ai nostri lettori qualche trucchetto che utilizzi quando ti ritrovi a fronteggiare un passaggio difficile?
Per me, la chiave del lavoro con il feltro sta nella perfetta combinazione tra lana, pazienza, il mio personale legame con l'opera su cui sto lavorando, e la fondamentale fase di rifinitura. Il tempo non conta. Durante i miei workshop, a volte gli studenti credono di avere finito le loro sculture. Ma io insisto che bisogna andare molto più avanti a lavorare sul feltro, specialmente per quanto riguarda i dettagli. Quando si impegnano, capiscono che ne vale la pena! L'opera diventa sempre più bella. Per me, è impossibile lavorare troppo nel rifinire i dettagli!
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