John Malkovich, Prato e l'artigianalità tessile

da Annalisa Chelli - 11/02/2015

Annalisa Chelli

Questa settimana vi raccontiamo Prato e l'artigianalità tessile con un punto di vista glamour

Il gigantesco ed istrionico John Malkovich. Attore e regista statunitense con origini europee, nel suo sangue confluiscono infatti energie croate, tedesche, francesi, inglesi e scozzesi. Un'amalgama policroma che si fonde a meraviglia dando come risultato un interprete dai toni enigmatici e irresistibilmente affascinanti.

Le relazioni pericolose, Being John Malkovich, Il tè nel deserto, Burn After Reading, Nel centro del mirino, sono solo alcuni dei successi cinematografici che lo vedono tra i protagonisti, capolavori che non si sarebbero guadagnati un posto nella storia del cinema senza il suo volto. I suoi occhi magnetici, abbelliti da un leggero strabismo di Venere, sono capaci di  addentrarsi anche nell’animo più granitico. Le ineguagliabili e istintive smorfie a fior di bocca sono diventate il suo tratto distintivo. Tutte queste caratteristiche ce lo fanno amare infinitamente.

Ma John Malkovich è entrato definitivamente nelle nostre grazie per un altro paio di motivi. Si sa, ciascuno ha le proprie debolezze,  in quelle di DHG rientrano decisamente il tessile, la moda e la nostra città e lui le ha centrate tutte in un colpo solo. Prima di tutto è un accorto fashionista, ha persino collaborato con Christian Louboutin, curando la prefazione di una retrospettiva del leggendario stilista francese. Secondo di poi John Malkovich un giorno arriva a Prato conosce Riccardo Rami, designer tessile pratese, e decide di investire tempo, denaro e creatività nella nostra città. Apre l’OJM, concept store dalla filosofia originale che racconta la bellezza dell’artigianalità, un’artigianalità realizzata rispettando tutti i crismi della tradizione ma confortata da necessarie incursioni nella tecnologia, per creare così abiti dal sapore sartoriale  e dal passo innovativo, piatti dalla matrice pratese ma dal gusto contemporaneo, spazi espositivi a un tiro di schioppo dal Castello dell’Imperatore (fortezza sveva voluta da Federico II)  ma dal design fresco e attuale.

A Mister John Malkovich piace Prato, piacciono i Pratesi e dichiara di sentirsi uno dei nostri. È attratto dal nostro senso estetico, dal nostro talento. Prato per lui è a misura d’uomo, qui si sente a casa e non deve nascondersi da paparazzi o persone invadenti. È legato al suono delle campane che si diffonde per il centro storico. Potremmo essere più felici di aver adottato un cittadino tanto speciale?

Per come la vediamo noi, realtà con commistioni di elementi originali e dal respiro cosmopolita, ma legate comunque al territorio come l'OJM, sono un bene per la nostra città e proprio per questo ci piace promuoverle.

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