Sabatina Leccia. Nata in Francia, ha studiato a Londra per poi approdare in Corsica. Dal 2015 lavora a tempo pieno alle sue idee. E' un'artista del ricamo a mano. Un ricamo colorato e meticoloso.
Ma anche spontaneo e talvolta arricchito da macchie di colore realizzate con inchiostro diluito con acqua. Le stoffe che ne escono sono davvero stupende. Superfici vivaci che raccontano di sogni, di intimità e che sono ispirati ai mandala tibetani e alle pitture tribali degli aborigeni.
Il ricamo di Sabatina Leccia intende anche riparare certi scompensi dell'animo. E si propone anche di lottare contro un consumismo sempre più sfrenato e annientatore.
Scopri di più su quest'artista leggendo un'altra intervista targata DHG.
Scoprirti è stato come quando vedi un luogo bellissimo per la prima volta. Stupore puro. Vuoi parlarci del tuo Painting Embroidery?
E' interessante che tu dica questo, perché molte persone mi hanno detto di avere l’impressione di vedere una cartografia, o dei paesaggi, e un altro nome che ho usato per definire la mia Painting Embroidery è il mio paesaggio interiore.
Trovo dei collegamenti tra i tuoi ricami pittorici e le macchie di Rorschach. Nei tuoi lavori esprimi anche l’intento di analizzare la parte più profonda di te?
Dato che i miei lavori sono fatti a mano, mi ci vuole tanto tempo per finire un’opera. Il ricamo a mano è un processo lento e solitario che mi permette di restare connesso con il mio mondo personale e la mia interiorità, perciò è vero che quando ricamo per ore sono connessa alla parte più profonda di me.
Il tuo processo creativo parte da?
Mi piace iniziare il processo creativo da qualcosa di imprevedibile come una macchia di inchiostro, o senza realizzare bozze prima per lasciare che sia il mio intuito a guidare il mio lavoro.
ll ricamo è un’arte antica che inizia il suo percorso fra le mura domestiche. Quanto e come è cambiata l’arte del ricamo negli ultimi decenni?
L’arte del ricamo è stata chiusa tra le mura domestiche specialmente per le donne durante l’Ottocento, ma per esempio durante il Medio Evo c’erano corporazioni di ricamatori uomini, per cui l’arte del ricamo non è sempre stata realizzata in segreto dentro le case. Però è vero che attualmente e durante gli scorsi decenni abbiamo assistito a una rinascita di questa forma d’arte, e molti artisti la usano in un modo molto creativo e contemporaneo (penso a Annette Messager, Yumiko Arimoto, Deuz’Bro…). Oggigiorno molte donne e uomini la scelgono non solo per realizzare bellissime cose per la casa, ma anche per mandare un messaggio o realizzare un’opera d’arte.
Cosa significa, per te, essere un’artista?
Per me essere artista significa permettere alla propria interiorità di esprimersi e di sfidare il reale.
Poetic Plastic è un progetto a tema riciclo/sostenibilità. Cosa ti ha spinto a partecipare?
Per uno dei miei progetti ho usato delle buste di plastica su cui ho eseguito dei ricami. Volevo renderla preziosa e mostrare alla gente come i nostri rifiuti potessero diventare arte bellissima se iniziamo a ripensarli. La plastica è una materia molto delicata e quando la si ricama ci vuole molta attenzione. Mi piace l’idea di “prendersi cura” di qualcosa che è solitamente vista come spazzatura. Volevo lavorare con buste di plastica, perché vivo in Corsica, e ogni anno mi rattrista vedere le buste di plastica nuocere agli animali selvatici.
Ti piace viaggiare?
Certo! Specialmente in Italia e nei paesi del Nord. Mi piacerebbe andare in Groenlandia.
L’ultimo libro letto?
Il ribelle, di Albert Camus.
A cosa non rinunceresti mai?
Non potrei mai vivere senza tornare in Corsica, ho trovato così tanta pace e bellezza qui.
La frase o la parola che pronunci più spesso?
Perché no ;-)
Qui potete trovare il link al sito di Sabatina Leccia.
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