La seta ha un'origine antica che risale addirittura al 3000 a.c. quando fu scoperta per la prima volta in Cina. Nel corso dei secoli molte cose sono cambiate, ma il fascino di questo materiale è rimasto immutato.
Tanti in effetti sono i clienti che usano i nostri articoli serici per le loro creazioni e che chiedono di saperne di più. Per questo, così come abbiamo già fatto anche per la lana, oggi vi proponiamo un approfondimento su questa splendida fibra.
La seta è una fibra proteica e deriva dalla bava solidificata di un lepidottero. Il Bombix mori, ovvero il baco da seta, forma un bozzolo costituito da un singolo filo continuo che può avere una lunghezza variabile tra i 300 e i 900 metri. Il tempo di creazione del bozzolo dura all'incirca tra i 3 e i 4 giorni, ed è composto da 20 - 30 strati.
La farfalla secerne al suo interno una sostanza per “sciogliere" la sericina. In questo modo sposta le fibre e riesce ad uscire. L'unico inconveniente per la lavorazione è che la sostanza utilizzata dalla farfalla ossida la seta nel punto in cui entra in contatto. Questi tipi di bozzoli vengono utilizzati per la realizzazione dei nastri.
Per salvaguardare l'integrità dei bozzoli e poterli utilizzare per fare la seta tratta, è necessario bloccare la metamorfosi del baco in farfalla. Per far ciò i bozzoli vengono raccolti ed essiccati in appositi essiccatoi.
Per ricavare il filo si procede quindi alla dipanatura che avviene attraverso una serie di operazioni dette trattura.
Per prima cosa i bozzoli vengono fatti macerare in acqua bollente (70°-90°). In questo modo la sericina, ovvero la parte gommosa che tiene assieme le volute di bava, si ammorbidisce ed è possibile eliminarla.
Con appositi scovolini vengono poi eliminati tutti i filamenti esterni, il cascame chiamato anche strusa, e viene così individuato il capo bava.
Per eliminare invece in modo definitivo o parziale la sericina si effettua la sgommatura che avviene in soluzione saponosa a caldo. Eliminare la sericina serve per rendere la fibra più lucente e morbida al tatto.
La fibra viene quindi ulteriormente pulita e cardata, così da permettere la produzione di filati e poi di tessuti.
Poiché la maggior parte delle lavorazioni (dalla raccolta dei bozzoli alla cardatura) sono lavorazioni pressoché manuali, il costo finale della fibra è piuttosto elevato.
Questo processo di produzione vale sia per la fibra ricavata da Bombix Mori allevati, che per la fibra ricavata da lepidotteri selvatici. Danno origine a fibre dette appunto sete selvatiche o Tussah.
La fibra grezza vista al microscopio ha un aspetto cilindrico leggermente appiattito. Non è omogenea e presenta dei tratti in cui il diametro è maggiore e altri minore. Questo è dovuto al fatto che la sericina non è distribuita in modo omogeneo.
Le bavelle hanno un diametro variabile dai 10 ai 22 micron .
Una delle proprietà della seta è quella di riflettere la luce in modo inimitabile. Riesce infatti ad assorbire con facilità le tinture, offrendo una grande ricchezza di sfumature.
Il filo risulta essere molto elastico e i tessuti con esso realizzati risultano estremamente resistenti. Allo stesso tempo sono anche morbidi, tanto da permettere una caduta perfetta degli orli e un facile drappeggio.
Come fare per verificare che un prodotto sia realmente di seta? Bruciatene un filo. Se è di seta il filo brucerà lentamente ed emanerà un odore di corno tipico delle fibre animali.
La fibra serica è molto delicata e il lavaggio va effettuato con detersivi neutri a temperature non superiori ai 40° C. Per candeggiarla bisogna evitare in modo assoluto l'ipoclorito, ovvero la varichina, e semmai utilizzare l'acqua ossigenata.
Conservatela al riparo dalla luce e dall'umidità perché ingiallisce facilmente.
Non viene attaccata dalle tarme, a meno che non sia in misto con la lana. È facile preda di muffe e batteri che provocano macchie bianche oppure scoloriture.
Se ti piace l'estetica della fibra di seta, ma non vuoi utilizzare fibre di provenienza animale allora ti suggeriamo di provare il Ramié. Il Ramié è una fibra totalmente di origine vegetale, che ha un aspetto molto simile alla seta tant'è che è anche chiamata seta vegetale.
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