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Se vuoi coccolare i tuoi piedi durante l'inverno e donare loro anche uno stile contemporaneo e minimal, allora devi rivolgerti a Wooppers. Un negozio che propone bellissime pantofole in feltro, rigorosamente fatte a mano. La fondatrice di Wooppers - che sta per woollen slippers/pantofole di lana - è Chryssa Adrakta, incredibile donna poliedrica e con le idee ben chiare che ha trasformato il suo sogno in un lavoro a tempo pieno.
Nel suo online store trovi la sua storia, la filosofia dietro le pantofole e anche tutte le caratteristiche di questi gioiellini in lana.
Per noi ha realizzato delle pantofole in feltro con sfumature delicatissime in stile camouflage. Le fibre scelte da Chryssa sono la Bergschaf e il nostro esclusivo mix di lane Neozelandesi chiamato Maori, entrambe cardate.
E ora divertiamoci insieme leggendo l'intervista a Chryssa!
Perché sei diventata un’artigiana del feltro?
Ho sempre pensato di essere una designer di oggettistica e non mi era mai passato per la testa di realizzare articoli in feltro. Le uniche cose che conoscevo a tema feltro erano i tappeti e le pantofole del Kazakistan, che avevo visto in una mostra a Londra molti anni prima e che mi avevano colpito per i loro colori e la loro consistenza. Il feltro è arrivato nella mia vita come conseguenza di una precisa decisione, ovvero quella di dare una svolta alla mia carriera di designer. Prima del feltro mi occupavo di vetri industriali e illuminazione e, anche se amo qualsiasi processo creativo, avevo bisogno di un cambiamento. Sentivo l’urgenza di prendere le distanze dall’ennesima realizzazione di un prodotto fortemente commerciale. Così ho ricominciato un’altra volta da zero. Sentivo il bisogno di fare qualcosa che io consideravo più importante per il benessere delle persone e fatto anche alle mie condizioni. Era inverno e mi ritrovai un ciuffo di lana tra le mani. Era così tiepido e materico che catturò subito la mia attenzione, tanto da volerne sapere di più sulla lana. Cominciai a pensare a quello che avrei potuto fare con essa. La lana poteva essere un mezzo vantaggioso, sia in termini d’investimento iniziale che di spazio, per poter iniziare a sperimentare il suo utilizzo. Cercare qualche informazione su internet e frequentare qualche corso organizzati dai negozi locali è stato sufficiente a farmi partire. Dovetti decidere presto con quale creazione partire e furono i miei piedi freddi a decidere per me: un bel paio di pantofole. Ora dovevo impegnarmi per imparare a realizzare delle pantofole appetibili per la vendita. Iniziai a produrre e, di lì a poco, tutti i miei amici e parenti avevano un paio di pantofole fatte da me, nella mia cucina. E raggiunto il trentesimo paio decisi che avrei potuto iniziare a venderle. Le Wooppers (pantofole di lana) presero così il volo!
Qual è l’aspetto più impegnativo del tuo lavoro?
Gestire una piccola azienda e mantenere una produzione artigianale è già una sfida di per sé. Questo dicembre sono 8 anni da quando ho venduto il mio primo paio di Wooppers e il viaggio è sempre stato piuttosto impegnativo. Ho dovuto impiegare tutte le mie conoscenze durante il processo, sia a livello di conoscenze pratiche che di marketing, per imparare sempre di più. Aspetti come gestire lo shop su Etsy, SEO e i social erano tutte cose nuove per me. Adesso sono diventate pratiche quotidiane ma sono comunque in continua evoluzione. Quest’anno ho compiuto 60 anni e devo dire che mi sento davvero bene. La sfida più grande adesso è mantenermi in uno stato di benessere, mandare avanti il mio lavoro con gli stessi valori di sempre, conservare un equilibrio tra vita privata e lavoro, tra esigenze pratiche ed esigenze dei clienti.
E il più interessante?
Ero solita pensare che realizzare oggetti fosse l’aspetto più bello della mia vita. Ma no, non è proprio così. Trovo decisamente più interessante le relazioni che si instaurano con le persone. La possibilità che ho di coltivare i rapporti con le persone che mi aiutano con il lavoro, ma anche con i clienti e i loro bisogni e le loro insicurezze. La loro bellezza e la loro allegria. Mi piace avere conversazioni con le persone di tutto il mondo. È un bel modo di essere espansivi.
Per cosa sei più grata?
Sono grata per questo momento. E per ogni momento in cui sono viva.
Una qualità che ti manca ma che vorresti possedere?
C’è una meravigliosa qualità che di solito non uso, ma che sto cercando di far emergere: la non reattività. Io credo fermamente che se rifletto un momento prima di reagire a qualcosa allora la mia risposta sarà migliore e anche più utile per tutti. La mia generazione ha dovuto imparare a correre sin da subito e questo ha incasinato un po’ le cose. Però sono felice di aver scoperto negli anni che più è lento e meglio è. Perché lasciarsi il tempo per pensare porta a un livello maggiore di consapevolezza e anche il lavoro scorre meglio.
Il tuo giorno perfetto?
All’aperto! In bici, con il kayak, facendo passeggiate o praticando escursionismo, nuotando o anche semplicemente stando ferma a godermi la natura. Quando mi dedico a queste attività qualsiasi giorno diventa sempre perfetto! Il mio giorno perfetto di tutti i giorni invece è quando vado nel mio studio, lavoro, poi lascio lo studio felice e mi ritaglio del tempo per cuocere il pane o studiare spagnolo e, alla fine, mi ritrovo con la famiglia e gli amici. Un po’ di riposo e poi il giorno seguente si ricomincia!
Se ti è piaciuta l'intervista fatta a Wooppers e vuoi scoprire di più sulla tecnica utilizzata per realizzare le pantofole in lana, allora ti suggeriamo di leggere la nostra sezione dedicata alla tecnica del feltro ad acqua.
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