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Siete in cerca di una creatrice di bambole stravaganti, dal sapore antico, ma dal cipiglio contemporaneo? Allora siete approdati nel posto giusto. Pantovola è una doll maker dal talento sconcertante e dallo sguardo incantato, ma deciso. Donne barbute, uomini tatuati e animali vestiti di tutto punto coesistono magicamente in un mondo perfetto. Toccante. Nata in Olanda vive adesso in Galizia, ma si prepara al prossimo trasloco in Francia. Ama viaggiare, il senso di libertà ed il suo cane Flynn.
Leggete l'intervista per scoprire tutto quello che c'è da sapere su Pantovola, o quasi.
PS: a me ricorda Diane Arbus, a voi?
Pantovola è un nome d’arte immagino. Cosa significa? E il tuo vero nome qual è?
Pantovola è il nome d’arte che ho creato combinando tre parole che mi piacciono molto. Le parti di parole che lo compongono sono: Pantoffe, una parola in olandese arcaico usata per indicare le ciabatte da camera; Tovenaar che vuol dire mago in olandese; la Pavlova che è il mio dolce preferito ed anche il cognome di una bellissima ballerina del balletto imperiale russo: Anna Pavlova.
Com’è nata la tua passione per le bambole e i teatrini?
Ho un ricordo molto chiaro di un freddo e tardo pomeriggio d'inverno. Stavo pedalando con mia nonna lontano da casa, nella campagna piatta e infreddolita, per andare a vedere uno spettacolo di burattini che si teneva in una fattoria appena fuori città. Il teatro era stato improvvisato in un fienile con spesse tende di velluto color bordò, sedie da scuola in legno ed un odore magico di polvere e animali riempiva lo spazio. La scenografia, l’odore, la luce soffusa ed i burattini mi trasportarono via, completamente. Penso che quella sensazione sia quello che provo a riprodurre e catturare con la mia arte ed il mio universo di bambole.
Un mondo fantastico quello che rappresenti. Cos’è per te la magia?
Io trovo tutto veramente magico. Le persone, gli animali, la mente, la creatività, la musica, una foresta nebbiosa, un asino in un campo, il modo in cui l’acqua si muove in un fiume, il fatto che viviamo su una piccola roccia in un universo in costante espansione e che noi stessi siamo fatti di stelle. Trovo che odori e profumi siano magici nel modo in cui possono trasportarci verso un ricordo lontano, anche se insignificante e minuscolo. La memoria in sé è magica e come la nostra mente è un universo in costante espansione, che cresce sempre di più arricchendosi ogni giorno di nuovi ricordi.
Il giorno più bello della tua vita?
Ho avuto molti giorni che potrei definire come “Il Miglior Giorno”, ma quello che più mi è rimasto impresso fu in un giorno grigio e malinconico. Stavo guidando lungo la costa occidentale della Scozia con un paio di amici, per andare a vedere alcune pietre runiche. Mentre i miei amici facevano le fotografie alle pietre, mi allontanai un po’ camminando da sola verso l’Oceano. Era quasi sera, il mare era calmo ed il tempo non aveva più importanza, in quel momento non esisteva. E poi notai questa grande foca grigia, appena un metro da me, la cui testa spuntava dalla superficie del mare. La foca mi seguì per tutta la distanza che percorsi lungo il vecchio molo, continuando a guardarmi con i suoi occhi neri e penetranti. Quella connessione fu semplicemente perfetta. Non ricordo il resto di quel giorno, ma quel momento da solo lo rese perfetto.
La parte più complicata del tuo lavoro?
Vendere. Non mi piace mettere un’etichetta con il prezzo al mio lavoro e allo stesso tempo l’intero processo di vendere è veramente molto stressante. Sono anche spesso preoccupata che qualche bambola venga smarrita dalle Poste durante la spedizione.
Il personaggio che hai realizzato al quale ti senti più legata?
Sono affezionata in modo particolare alla mia strega Talula, perché la feci per me stessa all’inizio della mia esperienza di Pantovola, per proteggermi da idee negative e per aiutarmi a rimanere concreta.
Non solo bambole. Ma anche video in stop motion. Vuoi parlarci del progetto con Bright Side Studios?
Si, il corto “Precious” è stato il mio terzo film con i burattini, ma in questo caso mi sono occupata soltanto delle bambole e delle illustrazioni. Bright Side Studio (che sono anche degli amici) si è occupato dell’animazione e di mettere insieme il film, mentre il mio amico Alabaster de Plume, un uomo geniale, poeta e musicista, ha creato la colonna sonora. Abbiamo inventato la storia intorno ad uno dei miei personaggi più cari, Bragi. È un clown che piange lacrime fatte di perle, solo di notte in cima ad una collina. Il film tocca problemi di salute mentale e ho scelto Bragi come personaggio principale, perché la sua tristezza è allo stesso tempo il suo peso e la sua bellezza. Penso che nella nostra società abbiamo un rapporto non sano con il sentimento della tristezza, come se fosse un demone o un nemico. Ma in realtà sia la tristezza che la felicità sono dentro di noi in unico posto, come il giorno e la notte, l'estate e l'inverno. Perché noi uomini abbiamo bisogno di questi opposti che si attraggono per esistere in equilibrio.
Il tuo mondo è un mondo antico. Dove i giochi per bambini erano semplici e richiedevano uno straordinario impegno d’immaginazione. Cosa ne pensi delle nuove tecnologie e dei giochi per bambini odierni?
Secondo me, più i bambini necessitano di oggetti costosi per esprimersi e più le espressioni di base saranno povere. Mi ricordo che da piccola andai nel bosco a cercare delle ghiande per realizzare delle piccole creature con cui giocare. Oppure semplicemente dipingere le pareti della camera. Creare un teatro delle marionette con una scatola di cartone e tovaglioli come sipario? Non credo che i bambini necessitino di tanta plastica e tecnologia per soddisfare il loro bisogno di esprimersi in modo creativo. Però non avendo figli non posso giudicare, ma so dalla mia esperienza personale che meno si ha, più si fa.
La tua opera "Il Mago" prende vita e ti chiede di esprime un desiderio. Cosa chiederesti?
Probabilmente chiederei di non perdere mai il contatto con la bambina che è in me e di poter rimanere sempre incantata dal mondo e dalle sue creature.
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